Stanotte è stata dura. Pure ieri notte e pure la notte prima a dire il vero. La mia piccola ha le gengive gonfie e non riesce a dormire fino praticamente a mattina innescando quindi un processo di scombussolamento di orari che va avanti da qualche giorno.
Nonostante Marte sia una creatura davvero straordinaria e non si tiri mai indietro quando si tratta di tenere compagnia alla cucciola negli orari più strani, quando si fa una certa ora ricordo di avere una coscienza e non riesco a non spedirlo a letto e dargli il cambio. Deve dormire. Io, alle brutte, recupero un pò durante il giorno.
Ieri mattina ero uno straccio. M. si è addormentata alle sei e mezza e alle sette è arrivato Flavio. Senza nemmeno parlare gli ho indicato Mokone e bollitori vari (della serie "serviti, ma in silenzio) e sono crollata sul letto.
Tempo venti minuti sento come uno squillo in lontananza. A livello onirico penso "non può essere il mio cellulare. IO lo spengo la notte, non sono così idiota". E invece, ovviamente, era il mio.
Lo squillo mi entra nel cervello e prendo il telefono in uno scatto d'ira, pronta a massacrare chiunque ci sia dall'altra parte e invece mi arriva una voce che, non smetterò mai di confessarlo. è come cioccolata calda. E più invecchia più la cioccolata diventa scura e cremosa.
"Buongiorno bambina"
"mmmmm"
"Dormivi?"
"Dormo ancora a dire il vero"
"Allora ti tengo pochissimo..."
"No ti prego, parla..."
"Perchè mi fai questo di prima mattina?"
"Cosa?"
"Queste uscite..."
"Non so cosa vuoi dire..."
"Niente"
"Che volevi dirmi?"
"Sì, volevo invitarti ad una festa la prossima settimana a casa di un amico... che tra l'altro non abita nemmeno lontano da casa tua"
"Ti ricordi che sono sposata vero Roberto? Che sono felicimente sposata e che io e mio marito non stiamo insieme per interesse?"
"Smettila, qui nessuno sta insieme per interesse, non siamo nel medioevo"
"Ah quindi non era tua moglie quella che prima di sposarvi diceva "secondo le tradizioni delle nostre famiglie l'uomo porta la casa e la donna la mobilia ed il corredo. La cerimonia deve essere rigorosamente così e cosà e in quella chiesa lì e con quel prete lì e con quel vestito lì..."
"Questo non è medioevo sono solo tradizioni. Non tutti vogliono o ... possono sposarsi in Comune con 10 invitati"
"E non tutti nelle cattedrali con 2000 invitati..."
"Che hai stamani?"
"Sono distrutta dal sonno e non capisco il senso della tua telefonata. Non posso venire alla festa: sono sposata! E' chiaro?"
"L'invito era per entrambi, infatti"
"Già meglio..."
"Alla festa ci sarà la musica dal vivo, musica classica, ovviamente. Abito da sera obbligatorio"
"mmmm"
"Ci penserai?"
"Sì"
"Promesso?"
"Ho detto sì. Solo che mio marito non balla e io i valzer li accenno a mala pena"
"Balli con me, ti porto io"
"Ah davvero..."
"E' solo un valzer..."
"Solo un valzer..."
"Dai ti lascio dormire. Fammi sapere fra due giorni al massimo"
Appena buttato giù il telefono sono crollata senza pensare a niente. Ma ho fatto un sogno bellissimo sulle note di Verdi che ascolto così spesso quando sono sola a casa. E nel sogno io ero quella vestita di bianco e lui, l'uomo cioccolata, era quello che "mi portava".