Allora... io amo mio marito. Sì lo so che adesso qualcuno dirà "ok abbiamo già capito che ciò che seguirà questa premessa è un gigantesco MA". In realtà non è così. Non è una premessa fatta tanto per fare. Lo amo davvero. E' un uomo che si è saputo adattare, che è maturato, cresciuto, che è diventato (di nuovo, perché io so che lo è sempre stato) un uomo buono, su cui si può fare veramente affidamento.
E in fondo tutte quelle stronzate sul principe azzurro potevo sopportarle al massimo a quindici anni. Dopo che passi qualche anno piegata, con le braccia appoggiate ad un tavolo qualsiasi a farti scopare da uno strafatto che suda e grugnisce come un maiale, ecco le storie sul princpe azzurro proprio...
Forse uno ce ne sarà anche stato ma se l'è preso Biancaneve molto molto tempo fa e ora sarà magari morto.
Quindi Marte è il mio compagno ideale. E' determinato, preciso, forte. Sa quello che vuole e quello che è meglio per noi. Questo è quello che conta. Quando un uomo ha un bel cervello e un bell'uccello è tutto quello che possiamo desiderare. Non sono nemmeno io il tipo romantico da sognare chissà quale vita...
Detto questo un "ma" effettivamente c'è, ma è piccolo piccolo. E' una cosa che non sapevo fosse ciclica. Cioè me l'ha fatta notare Marte. Ogni primavera comincio a sentirmi come un animale in gabbia. Progetto viaggi, vacanze in posti in cui non andrò mai o almeno non per i prossimi 20 anni, divoro libri senza sosta e ho fame di passeggiate per musei, chiacchierate su qualsiasi argomento che possa ritenere anche minimamente interessante che so, letteratura, filosofia, anche cinema, viaggi, esperienze di vita diverse, cose così.
Comincio ad agitarmi, a non dormire più bene e a sentire quel maledetto senso di schifosa insoddisfazione che mi perseguita da una vita. Marte dice "non puoi farmi diventare quello che non sono". A lui certe cose non piacciono. Sì viaggiare va bene ma senza esagerare. Senza andare poi così lontano. Sì conoscere gente nuova, nuove culture, nuove lingue...ma perché poi? Sì i musei, ma se proprio non c'è niente di meglio da fare e uno ogni tanto mica sempre.
Io razionalmente accetto questa cosa perché so che le cose importanti, quelle che consentono a due persone di stare veramente insieme tutta la vita, sono ben altre. E quelle noi le abbiamo. Tutto il resto sono fronzoli, di cui però ciclicamente sento la mancanza.
Ne ho parlato così al volo con Flavio, il babysitter supereroe della nostra famiglia. E' d'accordo con me ed è d'accordo con Marte. Le cose importanti sono altre e non si può far diventare una persona diversa da quello che è. E non è neanche giusto.
Allora mi sono decisa: comincerò a coltivare queste passioni da sola. A cominciare da "quel museo" che non ho mai visitato, quella mostra che dura solo poche settimane, quel circolo letterario che mi attrae da sempre e così via. In questi momenti mi manca Massimo. Era un compagno ideale per queste cose. Anche con Roberto stavo bene e lui lo sapeva. Cioè stavo bene ad andare in giro, a parlare un po' di tutto, a inseguire le mostre di Picasso per mezza Italia. Ma Massimo non c'è più e Roberto è fuori discussione.
Comunque non credo ci sia niente di male ad organizzarsi da sole. E' anche giusto avere delle passioni personali, che non necessariamente debbano coinvolgere l'altro no? Non c'è niente di male? E allora perché mi sento un po' in colpa?