martedì 30 aprile 2013

Da sola

Allora... io amo mio marito. Sì lo so che adesso qualcuno dirà "ok abbiamo già capito che ciò che seguirà questa premessa è un gigantesco MA". In realtà non è così. Non è una premessa fatta tanto per fare. Lo amo davvero. E' un uomo che si è saputo adattare, che è maturato, cresciuto, che è diventato (di nuovo, perché io so che lo è sempre stato) un uomo buono, su cui si può fare veramente affidamento. 

E in fondo tutte quelle stronzate sul principe azzurro potevo sopportarle al massimo a quindici anni. Dopo che passi qualche anno piegata, con le braccia appoggiate ad un tavolo qualsiasi a farti scopare da uno strafatto che suda e grugnisce come un maiale, ecco le storie sul princpe azzurro proprio... 
Forse uno ce ne sarà anche stato ma se l'è preso Biancaneve molto molto tempo fa e ora sarà magari morto. 

Quindi Marte è il mio compagno ideale. E' determinato, preciso, forte. Sa quello che vuole e quello che è meglio per noi. Questo è quello che conta. Quando un uomo ha un bel cervello e un bell'uccello è tutto quello che possiamo desiderare. Non sono nemmeno io il tipo romantico da sognare chissà quale vita...

Detto questo un "ma" effettivamente c'è, ma è piccolo piccolo. E' una cosa che non sapevo fosse ciclica. Cioè me l'ha fatta notare Marte. Ogni primavera comincio a sentirmi come un animale in gabbia. Progetto viaggi, vacanze in posti in cui non andrò mai o almeno non per i prossimi 20 anni, divoro libri senza sosta e ho fame di passeggiate per musei, chiacchierate su qualsiasi argomento che possa ritenere anche minimamente interessante che so, letteratura, filosofia, anche cinema, viaggi, esperienze di vita diverse, cose così. 

Comincio ad agitarmi, a non dormire più bene e a sentire quel maledetto senso di schifosa insoddisfazione che mi perseguita da una vita. Marte dice "non puoi farmi diventare quello che non sono". A lui certe cose non piacciono. Sì viaggiare va bene ma senza esagerare. Senza andare poi così lontano. Sì conoscere gente nuova, nuove culture, nuove lingue...ma perché poi? Sì i musei, ma se proprio non c'è niente di meglio da fare e uno ogni tanto mica sempre.
Io razionalmente accetto questa cosa perché so che le cose importanti, quelle che consentono a due persone di stare veramente insieme tutta la vita, sono ben altre. E quelle noi le abbiamo. Tutto il resto sono fronzoli, di cui però ciclicamente sento la mancanza. 

Ne ho parlato così al volo con Flavio, il babysitter supereroe della nostra famiglia. E' d'accordo con me ed è d'accordo con Marte. Le cose importanti sono altre e non si può far diventare una persona diversa da quello che è. E non è neanche giusto. 

Allora mi sono decisa: comincerò a coltivare queste passioni da sola. A cominciare da "quel museo" che non ho mai visitato, quella mostra che dura solo poche settimane, quel circolo letterario che mi attrae da sempre e così via. In questi momenti mi manca Massimo. Era un compagno ideale per queste cose. Anche con Roberto stavo bene e lui lo sapeva. Cioè stavo bene ad andare in giro, a parlare un po' di tutto, a inseguire le mostre di Picasso per mezza Italia. Ma Massimo non c'è più e Roberto è fuori discussione.

Comunque non credo ci sia niente di male ad organizzarsi da sole. E' anche giusto avere delle passioni personali, che non necessariamente debbano coinvolgere l'altro no? Non c'è niente di male? E allora perché mi sento un po' in colpa?
 


martedì 16 aprile 2013

Apra la sua porta...

Casa di Vale&Marte. Ore 10:30. Stamani.

Drrrrriiiinnn

Vale è appena entrata nella doccia e non ci pensa nemmeno ad uscire, gocciolante per rispondere al citofono.
Poi pensa "e se è il corriere che sto aspettando?"
Allora sbuffa, esce dalla doccia gocciolante cercando di lasciare meno pedate d'acqua possibile sul pavimento appena lavato da quella santa donna di Michela e risponde:




La cosa che mi lascia perplessa è che i commenti a questo video vanno da "bravo Max finalmente qualcuno che parla della forza della vita, del messaggio religioso che non va lasciato fuori dalla nostra porta" a "bravo Max che fai dell'ironia intelligente, prendendo in giro tutte le sette, i movimenti e i messaggi religiosi in senso lato" (che è come l'ho intesa io). Mah...

venerdì 12 aprile 2013

Sotto la pelle...

Uno dei motivi per cui ho ricominciato a scrivere, se non forse l'unico, è che sento di essere entrata in una nuova eccitante fase della mia vita. Quella della rinascita, della consapevolezza di me, del mio corpo, della voglia di sentirsi bella, morbida, sensuale come un tempo. 

Chi mi legge da un pò lo sa che, nonostante i miei trascorsi, non ho mai avuto una grande autostima. Sì carina, sexy ad impegnarsi ma poi... 
E non è che ora mi sia alzata una mattina convinta di essere diventata una bomba sexy, ma è come se il vento di primavera mi sia entrato sotto la pelle e mi abbia suggerito frasi come " datti una svegliata bella, non hai neanche trent'anni e ti vedi già così brutta?" o "guardati allo specchio, soppesati le tette e vedi un po' cosa fare perchè dai, diciamolo, non sei ancora da buttar via". E roba del genere...

Nei mesi passati, tra impegni, preoccupazioni, lutti, gravidanza, parto e allattamento, non c'è stato proprio il tempo di pensare a me, a noi. Mentre allattavo ero così stanca da passare davanti allo specchio e vedere solo un'ombra vacua riflessa. Mi sono rifiutata di osservarmi meglio fino a qualche giorno fa. Quando ho capito di avere di nuovo voglia. Di avere ancora delle voglie da donna, da femmina. 

Dopo la doccia mi sono studiata, ho preso consapevolezza dei cambiamenti che un evento come la gravidanza ha impreso sul mio corpo, ho capito che in fondo non sono stati così tanti e che la natura è stata generosa donandomi la pelle dell'elastimamma e delle tette ancora pienotte nonostante l'allattamento intensivo e mi sono detta "ok Vale, adesso torna ad essere la femmina che eri (più o meno)".

Sono a dieta (ma veramente), ho fatto capolino in palestra (sì propria quella palestra, la mia, quella piena zeppa di fauna assurda e di casi umani, quella sulle cui pareti ho appoggiato zilioni di volte la schiena mentre mio marito mi scopava. Cazzo mi sono sposata il tizio che mi scopava in piedi in palestra!! @_@), ho comprato un bel po' di roba carina e dopo averla provata ho zampettato per tutta casa sotto la sguardo allibito del babysitter che, per qualche istante, sono certa abbia avuto il pensiero di chiamare i servizi sociali.

A proposito... abbiamo un tato. Un babysitter maschio. Non c'è nulla di strano, lo so. Non è che i maschi siano inabili o impossibilitati a fare certi lavori però è una cosa fighissima dai. Me l'ha "regalato" Alina piena di entusiasmo, dice che è stato prezioso per i suoi figli. Anzi diciamo che me l'ha solo prestato perché di tanto in tanto me lo richiede indietro. Comunque è un ragazzo veramente in gamba. Buono, paziente, capace. Per il momento è veramente prezioso e mi ha pure dato dei consigli mentre allattavo. Cioè è un tesoro, no? 

E quindi mi sento piena di vita, di entusiasmo, di voglia di sentirmi bella io (non di sentirmi bella per Marte che pure la mattina presto dice che sono bella quando in realtà sono un cesso inguardabile). Va beh basta chiacchiere, cominciamo la giornata! 

mercoledì 10 aprile 2013

Qualcosa in più

Rileggendo velocemente alcuni vecchi post ho notato che da quando Splinder ci ha sfrattati e da quando ho riaperto il blog qui, non mi sono poi tanto dedicata a riportare la mia vita con la dovizia di dettagli di prima.
Oltre il fatto che l'anno scorso ho scritto pochissimo e saltato interi "pezzi" di vita. 

Non che ora mi possa permettere di riprende in mano il blog come facevo prima, ma cercherò magari di tappare alcuni buchi che reputo comunque importanti.

Allora: l'occhietto di Marte non è mai guarito del tutto. Il distacco della retina che era stato ipotizzato all'inizio è l'unica cosa di cui non ha mai sofferto in realtà. L'occhio ha subito un colpo talmente forte da essersi praticamente schiacciato al suo interno togliendogli la vista. Adesso ha recuperato qualche diottria ma posso dire che praticamente non vede da quell'occhio.

Dopo i mesi passati tra ospedali e controlli (lui per l'occhio e io per la gravidanza), lo stress per il lavoro, per la nuova casa, per la nuova vita ecc ecc avrei voluto uccidere quello che sul ring gli ha tirato un colpo talmente forte da avergli massacrato un occhio.
Ci sono stati dei momenti in cui veramente l'ho odiato. Anche perchè è praticamente ignaro del danno visto che Marte non gli ha mai detto niente di troppo preciso. Mio marito, oltre a ritenere inutile qualunque tipo di vendetta, considera il suo incidente come una normale conseguenza dello sport che ha praticato per tanto tempo. E quindi non è colpa di nessuno. 
In teoria non posso dargli torto, ma quando sono stata mai una persona equilibrata, riflessiva e pacata?

Lavoro di Marte. Alla fine, dopo non brevi riflessioni, ha preso in tutto e per tutto il posto del padre. Con oneri ed onori, ma soprattutto oneri. Stiamo bene, economicamente parlando, è ovvio, ma la mole di stress che deve sopportare quotidianamente è inimmaginabile e nonostante il suo carattere forte,  fin troppe volte lo vedo preoccupato e cupo. Di cambiare non se ne parla e lo capisco. Fino a quando ha potuto ha fatto quello che ha voluto (ma veramente veramente) ma adesso, al di là di avere moglie e figlia, sente la necessità di quella stabilità che ha sempre mal sopportato. In fondo gli piace avere un ufficio tutto suo, delle responsabilità, delle occasioni per far vedere quanto vale. E' come la boxe, solo che ad un livello metaforico e finalizzato a qualcosa di meglio, oserei dire.

Io. Diciamo che le mie attività sono principalmente due: mia figlia e un impegno part-time con un'agenzia che offre personale alle sale congressi (tra le altre cose). Il primo è ovviamente l'impegno maggiore e quello per cui, al momento, mi sento maggiormente predisposta. Il secondo, per quanto economicamente non necessario, è un modo per rimanere ancorata almeno un pò a quello che ho studiato e all'ambiente che in più occasioni mi è capitato di frequentare. Coordino. accolgo, accompagno, traduco, interpreto, aiuto senza più pompini indesiderati però. 

Volendo impegnarsi veramente avrei la possibilità di fare carriera e di viaggiare di tanto in tanto, ma non è una cosa che voglio fare adesso. Magari più in là quando mia figlia sarà più grande. 

La mia attività di organizzatrice di eventi è, in teoria, ancora in piedi, ma in pratica impossibile da seguire come vorrei al momento. Quando si ha un'attività propria o la si segue per bene o è meglio lasciar perdere. Con Jasper ci incontriamo spesso, sia a lavoro, che fuori. Qualche tempo fa, in preda ai fumi dell'alcol (due dry martini striminziti figuriamoci se è tipo da tracannare casse di birra) mi ha confessato che c'è stato un momento in cui aveva voglia di scoparsi mio marito. Ma va? Chi l'avrebbe mai detto. Mi ha detto che un paio di volte se l'è pure sognato la notte e la mattina ha fatto sesso con il suo compagno, immaginando che dietro ci fosse Marte. Ho cercato di nascondere l'assurda sensazione che mi è presa e che non saprei oggettivamente definire. Gelosia? Nooo. Rabbia? E perché? Imbarazzo? Forse un po'. 
Gli ho chiesto se magari da oggi in poi può evitare di entrare nei dettagli e lui ha detto ok. Anzi superato l hangover non mi ha parlato per giorni per la vergogna ma adesso è tutto ok. 

Dov'ero rimasta? Ah il mio lavoro. Roberto mi ha aiutato molto ad entrare nel giro buono. Buono in tutti i sensi. Non solo nel senso di giro che ti da dei buoni lavori ma di giro che ti da dei lavori in cui non sei tenuta a calarti le mutande. Non è poco uscire da un ambiente ed entrare in un altro. E proprio per evitare incontri poco piacevoli accetto per lo più congressi di aziende estere, in città e fuori, almeno sono sicura di non incontrare qualche eccellente membro della mia precedente clientela. Che palle...

Roberto. Sulla sua vita matrimoniale ci sarebbe da parlare per ore. Anzi si dovrebbe aprire un intero blog. Mi vuole, ancora, e non lo nasconde per niente. Non so se è diventato una specie di gioco o ci crede davvero. 
Contrariamente a quello che pensavo e a quello che lui stesso mi aveva portato a pensare, i suoi incontri occasionali extra matrimoniali sono davvero ridotti ai minimi termini. O almeno da quanto ne so. Me l'ero immaginato con un harem di amanti e invece ne ha solo una. A cui sto cordialmente sulle palle ben ricambiata. Ma che vuole? Chi se la caga? Vacca....

Casa nuova. Abbiamo venduto i nostri due appartamentini in città e aggiungendo qualcosa (più di qualcosa) abbiamo preso una villettina (-ina) in collina. Il clima è decisamente migliore, la vista stupenda e la vita meno trafficata. In bene ed in male. L'aria è un pò troppo pregna di odori in primavera però e quando gli odori raggiungono le narici giuste è difficile, difficilissimo non restarne quantomeno scossi. Cosa voglio dire? Tutto a suo tempo...

martedì 9 aprile 2013

Chi non muore...

Dio santo è un secolo che non metto più piede qui dentro. Di tanto in tanto mi è venuta voglia di dare una sbirciatina al diario "dei vecchi tempi" ma poi, molto coraggiosamente ho detto "nooo che ci entro a fare che poi mi viene voglia di rileggere tutto, commenti compresi, e non ho più tempo per farlo e poi mi sento in colpa"

E allora ho semplicemente ignorato il richiamo del blog e sono andata avanti per la mia strada lastricata d'oro e d'argento.
Nonostante temo mi siano rimasti un numero di lettori che va da 0 a -0, ho visto dalle statistiche del blog che mi si sono aperte una volta entrata (nessuno glielo ha chiesto ma Blogger ha deciso così. Ho notato parecchi stravolgimenti a dire il vero) che fino ad oggi le pagine del mio diario sono state fedelmente visitate. Come cio' sia possibile proprio non lo so ma questa fedeltà, vera o presunta (per quanto ne so potrebbero essere visite accidentali di gente che in realtà cercava il blog di qualche altra Valentina) mi fa comunque piacere.

Ma non perdiamoci in chiacchiere: io e Marte ci siamo sposati l'anno scorso con veloce cerimonia civile circondati da pochi intimi (ma pochi pochi davvero!). Tipo i VIP ma quelli seri, non quelli che dicono "ma no facciamo una cosa semplice" e poi noleggiano il castello di Biancaneve costringendoti a comprare un vestito da principessa pandizucchero per non sfigurare. 

Pooooi: abbiamo una bimba di 5 mesi abbondanti che si chiama M. (almeno lei cerchiamo di non sputtanarla, piccola cucciola della mamma).
Ebbene sì sono mamma, madre, genetrice, donatrice di vita. 

La adoro, la venero, la coccolo, la cullo, le canto quello che le piace di più e nei suoi grandi occhi azzurri vedo tutto il mondo e anche di più. Detto questo credo che non parlerò mai più di lei su un blog che si chiama "diario di una ex squillo" e che mi ricorda un capitolo chiuso e fin troppo "sporco".

Quindi direte: allora va tutto benissimo! Nessun problema, vita perfetta!

Non esattamente. La primavera fa brutti scherzi. Ma, se ci sarà ancora qualcuno ad ascoltarmi, le mie voglie di primavera le racconto la prossima volta.