giovedì 6 giugno 2013

Il Valzer

Stanotte è stata dura. Pure ieri notte e pure la notte prima a dire il vero. La mia piccola ha le gengive gonfie e non riesce a dormire fino praticamente a mattina innescando quindi un processo di scombussolamento di orari che va avanti da qualche giorno.

Nonostante Marte sia una creatura davvero straordinaria e non si tiri mai indietro quando si tratta di tenere compagnia alla cucciola negli orari più strani, quando si fa una certa ora ricordo di avere una coscienza e non riesco a non spedirlo a letto e dargli il cambio. Deve dormire. Io, alle brutte, recupero un pò durante il giorno.

Ieri mattina ero uno straccio. M. si è addormentata alle sei e mezza e alle sette è arrivato Flavio. Senza nemmeno parlare gli ho indicato Mokone e bollitori vari (della serie "serviti, ma in silenzio) e sono crollata sul letto. 

Tempo venti minuti sento come uno squillo in lontananza. A livello onirico penso "non può essere il mio cellulare. IO lo spengo la notte, non sono così idiota". E invece, ovviamente, era il mio. 

Lo squillo mi entra nel cervello e prendo il telefono in uno scatto d'ira, pronta a massacrare chiunque ci sia dall'altra parte e invece mi arriva una voce che, non smetterò mai di confessarlo. è come cioccolata calda. E più invecchia più la cioccolata diventa scura e cremosa.

"Buongiorno bambina"

"mmmmm"

"Dormivi?"

"Dormo ancora a dire il vero"

"Allora ti tengo pochissimo..."

"No ti prego, parla..."

"Perchè mi fai questo di prima mattina?"

"Cosa?"

"Queste uscite..."

"Non so cosa vuoi dire..."

"Niente"

"Che volevi dirmi?"

"Sì, volevo invitarti ad una festa la prossima settimana a casa di un amico... che tra l'altro non abita nemmeno lontano da casa tua"

"Ti ricordi che sono sposata vero Roberto? Che sono felicimente sposata e che io e mio marito non stiamo insieme per interesse?"

"Smettila, qui nessuno sta insieme per interesse, non siamo nel medioevo"

"Ah quindi non era tua moglie quella che prima di sposarvi diceva "secondo le tradizioni delle nostre famiglie l'uomo porta la casa e la donna la mobilia ed il corredo. La cerimonia deve essere rigorosamente così e cosà e in quella chiesa lì e con quel prete lì e con quel vestito lì..."

"Questo non è medioevo sono solo tradizioni. Non tutti vogliono o ... possono sposarsi in Comune con 10 invitati"

"E non tutti nelle cattedrali con 2000 invitati..."

"Che hai stamani?"

"Sono distrutta dal sonno e non capisco il senso della tua telefonata. Non posso venire alla festa: sono sposata! E' chiaro?"

"L'invito era per entrambi, infatti"

"Già meglio..."

"Alla festa ci sarà la musica dal vivo, musica classica, ovviamente. Abito da sera obbligatorio"

"mmmm"

"Ci penserai?"

"Sì"

"Promesso?"

"Ho detto sì. Solo che mio marito non balla e io i valzer li accenno a mala pena"

"Balli con me, ti porto io"

"Ah davvero..."

"E' solo un valzer..."

"Solo un valzer..."

"Dai ti lascio dormire. Fammi sapere fra due giorni al massimo"



Appena buttato giù il telefono sono crollata senza pensare a niente. Ma ho fatto un sogno bellissimo sulle note di Verdi che ascolto così spesso quando sono sola a casa. E nel sogno io ero quella vestita di bianco e lui, l'uomo cioccolata, era quello che "mi portava".


lunedì 3 giugno 2013

Scarpe a domicilio

Telefono, Qualche giorno fa:




Jasper: sono in via de' Tornabuoni hai bisogno di qualcosa?

Vale: buongiorno anche a te caro

Buongiorno Vale, sono in via de' Tornabuoni hai bisogno di qualcosa?

Dipende. Se devo fare affidamente solo sul tuo portafogli e quindi di conseguenza sul mio, allora non posso aver bisogno di troppo, se invece hai un passamontagna e una pistola allora porta via tutto quello che puoi, magari salta Cavalli che non è il mio stile e infierisci su Zegna che a Marte farebbero comodo un paio di completi nuovi.

..........

..........

Hai finito?


Allora ripeto: sono in via de' Tornabuoni, hai bisogno di qualcosa?

Perchè dovrei aver bisogno di qualcosa scusa?

Perchè se aspetto che esca tu a fare un po' di shopping decente arriviamo alla stagione 3020/3021

Esagerato

Esagerato? Quand'è stata l'ultima volta che hai dedicato un intero pomeriggio a te stessa?

Beh vado quasi tutte le settimane dall'estetista e qualche giorno fa ho fatto anche la pulizia del viso

Per un intero pomeriggio?

Beh no

Ecco. Quindi che ti prendo?

Guarda... ora che mi ci fai pensare... vai da Ferragamo

No

Come scusa?

Da Ferragamo no

Come no? Mi hai fatto pure la predica! Ora ci vai!

Non posso

Perchè? Sei ricercato? Ti hanno beccato a rubare portafogli e foulards?

C'è uno che non voglio incontrare

Uno che ti piace?

Uno che ho già cotto, mangiato e digerito, Vale

Però che bella metafora. Non sapevo ti piacessero altri uomini oltre a mio marito

Che simpatica! Quella con tuo marito è una parentesi chiusa

Perchè quando mai è stata aperta scusa?

Senti ne parliamo un'altra volta?

No! Quando mai è stata aperta?

Era così per dire! Volevo dire che non mi attrae più, è troppo grosso, imponente ora li preferisco più sottili. 

Tipo Enzo Miccio?

Assolutamente no!

Rupert Everett?

Sì ma con qualche anno in meno magari... ma basta con questo discorso!

Allora vai da Ferragamo o no?

Aspetta che controllo se c'è...

.......

.......

.......

........

Ancora molto?

Aspetta, no non c'è o almeno spero. Che ti prendo?

Collezione nuova, nera, tacco, fiocco quello classico loro...e punta aperta

Ha un nome?

Certo che ce l'ha, ma io non lo so

E se poi ti porto quella sbagliata?

Aspe... hai l'Ipad?

Ovvio

Ti mando il link. Prendi il 38!

Okkei. Passo a portartele più tardi, prepara l'assegno

Voglio lo scontrino e se scopro che ci hai fatto la cresta sguinzaglio Enzo Miccio

Tirchia! A dopo



E questo è l'entusiasmante resoconto di come sono entrata in possesso di un paio di scarpe che non ho idea di quando potrò mettere visto che la prossima occasione che mi viene in mente è il nostro anniversario di matrimonio, ma saremo in alta montagna. L'unica soluzione nonchè quella più ovvia è mettersele senza aspettare l'occasione.

Riguardo Jasper o come lo chiamo ultimamente Uragano Jasper, il nostro rapporto è molto maturato in questo ultimo anno e anche se non condividiamo esperienze professionali da tempo, la sua presenza è come quella di una stella brillante che mi ricorda che sono una donna oltre che una mamma e che avrei anche un lavoro che mi aspetta. Confermo che il suo vero nome è Gaspare (ovviamente!), ma che l'ultimo che l'ha chiamato così è stato trovato cadavere nell'Arno quindi... Jasper, assolutamente e obbligatoriamente Jasper =)


venerdì 31 maggio 2013

Non con queste scarpe!

Comprate scarpe nuove QUESTE.

Giusto celebrare l'evento con una sexy canzone molto divertente e un video volutamente esagerato..

.



I once met a man with a sense of adventure
He was dressed to thrill wherever he went
He said "Let's make love on a mountain top
Under the stars on a big hard rock"
I said "In these shoes? I don't think so"
I said "Honey, let's do it here."

So I'm sitting at a bar in Guadalajara
In walks a guy with a faraway look in his eyes
He said "I've got as powerful horse outside
Climb on the back, I'll take you for a ride I know a little place, we can get there for the break of day."
I said "In these shoes? No way, Jose"
I said "Honey, let's stay right here."

No le gusta caminar. No puede montar a caballo
Como se puede bailar? Es un escandalo

Then I met an Englishman "Oh" he said "What are you afraid of"
"Won't you walk up and down my spine, It makes me feel strangely alive."
I said "In these shoes? I doubt you'd survive."
I said "Honey, let's do it. Let's stay right here."

No le gusta caminar. No puede montar a caballo
Como se puede bailar? Es un escandalo

mercoledì 29 maggio 2013

Diario di una Squillo R.S.

Come chi mi legge da tempo sa già e come chi mi legge da poco può aver intuito, questo blog e me medesima, prima di essere "ex squillo" era "squillo". 

Il blog era ospitato su Splinder che poi ha chiuso e ci ha sfrattati tutti. Nella fretta del trasloco ad un certo punto non ho più capito che fine avessero fatto le pagine del mio vecchio diario. Qualche post l'avevo ritrovato e messo anche qui (Archivio Blog --> anno 2010) e tutti gli altri boh mah chissà dove sono. 
Oggi ho approfittato del sonno della mia piccola per cercare i vecchi post e pare che io li abbia trovati. Non ho spulciato bene le vecchie pagine ingiallite quindi non so fino a dove arrivi realmente e quanto sia riuscita a salvare. Non ho riletto tutti i post, ma solo qualcosa qua e là (e mi è bastato... Oh my God quanti ricordi, ma ero proprio io? Sì ero io...) e ho quindi deciso di riproporvelo. Gli interessati possono trovarli facilmente andando sulla colonna "argomenti" in home page e cliccando su "Diario di una Squillo" (si vede che ho dato anche un esame di archivistica generale eh! Un genio...). Come noterete non sono stata molto dietro alla formattazione dei vecchi post. Spero non dia fastidio, in caso contrario riceverete un buono per un pompino omaggio (o carezzine al clitoride in caso di donne a cui non vada bene la formattazione dei vecchi post) da utilizzare con la sottoscritta nella prossima vita, se dovessi rinascere uguale. Se invece dovessi rinascere che so, pietra, gatto o scarabeo stercorario allora pazienza.

Ovviamente per quei post più che mai vale il messaggio:

ATTENZIONE: Alcuni dei miei post sono vietati ai minori. Entrando dichiari di essere maggiorenne. Se non lo sei o se pensi che i testi e le immagini possano offenderti, esci

Già che sono in vena di comunicazioni di servizio, volevo chiedere perdono per non aver risposto in tempi decenti ad alcuni commenti nemmeno troppo vecchi. Non esiste più (o non lo trovo io) il gadget che serviva a visualizzare subito i commenti recenti e quindi alcuni me li sono persi per strada.

E' arrivato Flavio, vado a preparare il tè.


martedì 28 maggio 2013

Cene aziendali e arte che commuove

Venerdì scorso ho avuto l'onore (è sarcastico nel caso non si fosse capito) di accompagnare il mio uomo ad una delle numerose cene aziendali che vengono organizzate durante l'anno fra le mura della società della quale ormai è socio a tutti gli effetti. Si perché loro mica vanno al ristorante. Che scherzi?! Magari gli capita un tavolo in mezzo ad altre persone, in mezzo alla plebaglia fiorentina, alla feccia reduce del Bargello  (ultimamente mi capita di entrare sempre più spesso in modalità "Da Vinci's demons - Lorenzo il Magnifico" quando prendo in giro i colleghi di mio marito)! Meglio il catering in azienda così stiamo tutti belli puliti e disinfettati e i gossip squallidi rimangono tutti in famiglia. 

Ok ora che mi sono sfogata butto giù un sorso di tè e cerco di purificarmi dai ricordi della serata scrivendo due righe senza bile.

Tra le numerose fortune che hanno accompagnato la mia scelta del compagno della vita, c'è anche quella di avere un complice in praticamente tutte le cose che faccio e che penso. Marte è in realtà come Batman: ha una doppia identità. Lui lavora come è giusto lavorare, si veste come è giusto vestirsi in certi ambienti, ma in realtà i momenti che preferisce sono i pugni sul sacco la sera in palestra, le bestemmie che partono quando assiste alle partite di calcio in costume e, almeno così mi auguro, le scopate con la moglie. Sì perché ci tengo a precisare non senza orgoglio che noi scopiamo, non facciamo l'amore.

Quindi venerdì tra una portata e l'altra ci siamo fatti insieme parecchie grosse risate. Personalmente, quando partecipo a queste cose, rimango sempre con un po' di amarezza. Mi vengono in mente le difficoltà che Marte ha dovuto superare per farsi accettare e gli sforzi che sta ancora facendo visto che non è che tutti tutti gli vogliono un gran bene. Invidie, parlottii e sparlottii, cattiverie varie gli rendono la vita piuttosto complessa e questo mi rende infelice. Poi mi viene anche in mente che quando Marte "simpatizzava" con la sua ex in ufficio tutti sapevano tutto, ma nessuno ha mai minimamente pensato di dirmelo, all'epoca. 
Sacrosanto, ci mancherebbe, tra moglie e marito non mettere il dito, chi si fa i cazzi suoi campa 100 anni e poi a chi non è successo di coprire il tradimento di un amico o collega? Io stessa anni fa mi sono ritrovata a fare il palo per una collega che scopava nella stanza accanto a quella dove c'era il marito che io cercavo di intrattenere con chiacchiere idiote mentre manca poco mi veniva un infarto. E quindi okkei, lo capisco che i cornuti sono sempre gli ultimi a sapere le cose però, comunque, guardarli in faccia mi da sempre un certo prurito. 

Nota positiva: ho rivisto Emanuele che era un bel pò. Che bello che è, che persona fantastimeravigliosa. Lo adoro. Posso definirla praticamente una cotta, una sorta di amor cortese che non riesco oggettivamente a tenere nascosto. E visto che l'affetto è così fortemente ricambiato la cosa mi rende ancora più cotta. Ora non mi va di fare il resoconto finale delle sue avventure erotico-sentimentali con la mia amica Aradia, ma comunque venerdì ci ha presentato una signora decisamente più vecchia che l'ha accompagnato, ma a fine serata mi ha chiesto di Aradia. Gli ho detto che non la sento da un po' e che è sempre "felicemente" accompagnata, ma in realtà di tanto in tanto anche lei mi chiede di lui. E una volta mi ha detto che se l'è sognato di notte mentre scopavano e che la mattina si è messa a piangere. E che da quel momento è diventato una specie di sogno ricorrente per settimane e settimane e non riusciva a toglierselo dalla testa nemmeno quando lo faceva con il suo compagno. Anzi era pure peggio. Va beh per farla breve io ad Emanuele non ho detto niente. Sono cose private e non voglio riaccendere passioni che magari i diretti interessati non vogliono riaccendere. O forse avrei dovuto? Cazzo... 

Anyway... 
A fine serata siamo letteralmente scappati, io e mio marito, abbiamo lasciato la macchina sotto l'ufficio e abbiamo camminato fino a casa. Prima di rientrare ci siamo fermati davanti ad una chiesetta deliziosa dalla quale proveniva una musica meravigliosa. Siamo entrati, abbiamo preso posto ed abbiamo assistito ad un concerto per pianoforte organizzato da un'associazione di volontari che ho poi scoperto essere piuttosto conosciuta nel quartiere. Un ragazzo di neanche venti anni ha eseguito, tra le altre cose, un pezzo di Chopin con talmente tanta passione da farmi piangere. Mi sono messa lettaralmente a piangere. Che meraviglia...

mercoledì 8 maggio 2013

Al lavoro!

L'agenzia per la quale lavoro che fornisce "matreriale umano" anche ad un'altra agenzia (che immagino rifornisca materiale umano ad un'ennessima altra altra agenzia. Ormai non si sa più chi è che ti paga) mi ha chiamato stamani per chiedermi di sostituire una ragazza ad un evento istituzionale internazionale organizzato in questi giorni in città. Nonostante solitamente non dia disponibilità nei giorni infrasettimanali, l'evento ha una certa portata culturale e durerà ancora qualche giorno e, obiettivamente, è una buona occasione per rientrare piano piano in un certo giro. E poi, nonostante Marte non mi faccia mancare niente, guadagnare due lire tutte mie non è che mi fa schifo. E quindi... al .lavoro!


lunedì 6 maggio 2013

Roma al Cubo!

Un paio di giorni fa, parlando con Flavio (sì mi sono resa conto anch'io che sta diventanto il protagonista assoluto dei miei post, ma non è che con una bimba di 6 mesi si abbia tutta questa vita sociale eh! Meno male che c'è lui se no...), dicevo parlando con il mio supereroe-puericultore di fiducia è venuto fuori che a Roma c'è guardacaso una mostra su Picasso e i Cubisti. In realtà lo sapevo già perché da alcune settimane sto spulciando le programmazioni culturali di mezzo paese, ma comunque, non so perché, quando me l'ha detto ho fatto finta di essere sorpresa. Forse perchè pensavo fosse un discorso come un altro che sarebbe morto da lì a due minuti. 

"A proposito di mostre sai che al Vittoriano ci sono i cubisti?"
"Ah" disse lei mentre armeggiava con il cuocipappa con un brivido di emozione che rischiava di fargli perdere un dito affettato fra le lame del simpatico elettrodomestico. 

Probabilmente l'avrò già detto detto visto che è una cosa che penso da anni e anni ma... io ADORO Picasso e il cubismo in generale. Di qualunque corrente sia, qualunque arte abbia poi contagiato. Se fossi strabilionaria farei forse una delle cose peggiori che si possano fare: farei rubare una qualsiasi opera pittorica di Picasso per poi tenerla a casa e goderne in privato. Magari contemplandola durante una scopata. 

"Ti piace il genere?"
"Molto. Peccato sia totalmente fuori zona e quindi fuori discussione"
"Non è detto. M. può restare con me e tu vai e vieni in poche ore"
"No dai. Lasciarla per così tanto tempo. Mi sentirei troppo in colpa. Per una mostra poi"
"Ma avevi detto che era importante per te uscire un po', svagarti..."
"Sì ma fino a Roma... no dai..."
"Allora porta anche lei"
"E ammazzarci in due. Treno, metro, scarpinate a piedi... no dai..."
"Vengo anch'io allora..."

Silenzio. Stavo per dire un altro "no dai" ma poi mi sono fermata a riflettere. Sì è un ì'idea un po' assurda partire con figlia e babysitter per stare qualche ora a Roma a visitare una singola mostra, lo ammetto, però dai... 

"Che ne dici?"
"Ma non lo so. Credi sia fattibile? E voi che fate mentre io sono dentro?"
"Entriamo anche noi ma sto dietro io a M."
"Ti piacciono i cubisti?"
"Molto"
"Ah ecco..."
"Cosa?"
"Ah ecco è una buona occasione anche per te di svagarti lavorando..."
"Sì ma se non vuoi la tengo io a casa o ci rinunci, dimmi tu..."
"Ci sto pensando. Sarebbe la prima volta che affrontiamo un viaggio così lungo insieme io e M."
"Prendiamo Italo andata e ritorno e facciamo tutto in poche ore"
"Ma poi torno stanca... "
"Ma che bambina capricciosa... "
"Poi resti qualche ora anche quando torniamo?"
"Come vuoi. Sei tu la capa..."
"Allora va bene. Cioè ne parlo con Marte e poi vediamo se va bene. Magari aspetto che torni stasera...o magari no. Lo chiamo!"

E così domani andiamo a Roma! Incrociamo le dita! 

venerdì 3 maggio 2013

Desiderate...

Stamani ho ricevuto un sms da Roberto. Una cosa innocentissima e pure un po' noiosa, uno di quei messaggi che mi manda quando è in uffcio e non sa cosa fare. Come stai, quando ci vediamo, io devo partire per una settimana ma poi passa a trovarmi eh ecc ecc ecc

La cosa su cui ho riflettuto dopo averlo letto è che ho notato come mi sia rimasto quel sottile piacere che dà l'essere cercata, voluta, desiderata. Non che questo poi implichi dei torbidi risvolti, ma mi rendo conto di non essere mai riuscita a tagliare il cordone ombelicale che mi lega a Roberto ormai da anni. E l'unico motivo, temo, è proprio il fatto di non volerlo fare. Inconsciamente o meno. 

Con quasi tutti i miei ex clienti, a parte quelli di una volta con cui ovviamente non si è mai venuto a creare nessun rapporto, ho comunque messo un freno. Un freno irremovibile nella maggior parte dei casi. Se poi si aggiunge il fatto che questi stessi clienti non mi hanno mai cercato più di tanto è ovvio che gestire la situazione non sia mai stata cosa complessa. Con Roberto non c'è mai stata la volontà da parte di nessuno dei due, inutile girarci intorno. Magari per brevi periodi, ma tagliare completamente i ponti non è mai successo.

Ritornando al discorso di prima ho come l'impressione che a noi femmine piaccia essere corteggiate anche quando non abbiamo nessuna intenzione di cedere. Magari non dovrei generalizzare ed estendere questo piacere anche a molti uomini, però lo vedo come un fenomeno prettamente femminile. Qualcosa che va oltre le regole sociali che "impongono" all'uomo di fare il primo passo e alla donna di star lì ad aspettare per poi però negarsi ripetutamente prima di darla via con la coscienza pulita (ma c'è ancora qualcuna che fa così? No perché ultimamente ho riletto Pride&Prejudice e pure Elizabeth non fa che ripetere a Mr Collins che il suo "no" è proprio "no" e che non ci pensa nemmeno a dire "no" per trascinare la cosa prima, appunto, di smollargliela con la coscienza pulita, mentre invece l'altro insiste dicendo che è costume delle brave ragazze dire "no" giusto per amor di suspense).

Confesso di provare più che un sottile piacere quando mi ritrovo ad essere oggetto delle attenzioni di un uomo piacevole, intelligente, colto. Ho notato poi che l'anello al dito anzichè essere un deterrente attira i maschi come le api al miele. Pure i maschi che di piacevole non hanno un cazzo però. E confesso ancora, di rispondere con gioiosa accondiscendenza agli sguardi e alle parole argute di un uomo interessante, com'è, appunto Roberto. Esiste IL limite, ovviamente, oltre il quale non si va anche con un certo senso di sollievo, ma spingersi fino toccarlo è una pratica di per sè interessante, che, come dicevo, sono certa (anzi stra-certa data la mia passata esperienza), coinvolga anche molti uomini, magari con dinamiche diverse. 


martedì 30 aprile 2013

Da sola

Allora... io amo mio marito. Sì lo so che adesso qualcuno dirà "ok abbiamo già capito che ciò che seguirà questa premessa è un gigantesco MA". In realtà non è così. Non è una premessa fatta tanto per fare. Lo amo davvero. E' un uomo che si è saputo adattare, che è maturato, cresciuto, che è diventato (di nuovo, perché io so che lo è sempre stato) un uomo buono, su cui si può fare veramente affidamento. 

E in fondo tutte quelle stronzate sul principe azzurro potevo sopportarle al massimo a quindici anni. Dopo che passi qualche anno piegata, con le braccia appoggiate ad un tavolo qualsiasi a farti scopare da uno strafatto che suda e grugnisce come un maiale, ecco le storie sul princpe azzurro proprio... 
Forse uno ce ne sarà anche stato ma se l'è preso Biancaneve molto molto tempo fa e ora sarà magari morto. 

Quindi Marte è il mio compagno ideale. E' determinato, preciso, forte. Sa quello che vuole e quello che è meglio per noi. Questo è quello che conta. Quando un uomo ha un bel cervello e un bell'uccello è tutto quello che possiamo desiderare. Non sono nemmeno io il tipo romantico da sognare chissà quale vita...

Detto questo un "ma" effettivamente c'è, ma è piccolo piccolo. E' una cosa che non sapevo fosse ciclica. Cioè me l'ha fatta notare Marte. Ogni primavera comincio a sentirmi come un animale in gabbia. Progetto viaggi, vacanze in posti in cui non andrò mai o almeno non per i prossimi 20 anni, divoro libri senza sosta e ho fame di passeggiate per musei, chiacchierate su qualsiasi argomento che possa ritenere anche minimamente interessante che so, letteratura, filosofia, anche cinema, viaggi, esperienze di vita diverse, cose così. 

Comincio ad agitarmi, a non dormire più bene e a sentire quel maledetto senso di schifosa insoddisfazione che mi perseguita da una vita. Marte dice "non puoi farmi diventare quello che non sono". A lui certe cose non piacciono. Sì viaggiare va bene ma senza esagerare. Senza andare poi così lontano. Sì conoscere gente nuova, nuove culture, nuove lingue...ma perché poi? Sì i musei, ma se proprio non c'è niente di meglio da fare e uno ogni tanto mica sempre.
Io razionalmente accetto questa cosa perché so che le cose importanti, quelle che consentono a due persone di stare veramente insieme tutta la vita, sono ben altre. E quelle noi le abbiamo. Tutto il resto sono fronzoli, di cui però ciclicamente sento la mancanza. 

Ne ho parlato così al volo con Flavio, il babysitter supereroe della nostra famiglia. E' d'accordo con me ed è d'accordo con Marte. Le cose importanti sono altre e non si può far diventare una persona diversa da quello che è. E non è neanche giusto. 

Allora mi sono decisa: comincerò a coltivare queste passioni da sola. A cominciare da "quel museo" che non ho mai visitato, quella mostra che dura solo poche settimane, quel circolo letterario che mi attrae da sempre e così via. In questi momenti mi manca Massimo. Era un compagno ideale per queste cose. Anche con Roberto stavo bene e lui lo sapeva. Cioè stavo bene ad andare in giro, a parlare un po' di tutto, a inseguire le mostre di Picasso per mezza Italia. Ma Massimo non c'è più e Roberto è fuori discussione.

Comunque non credo ci sia niente di male ad organizzarsi da sole. E' anche giusto avere delle passioni personali, che non necessariamente debbano coinvolgere l'altro no? Non c'è niente di male? E allora perché mi sento un po' in colpa?
 


martedì 16 aprile 2013

Apra la sua porta...

Casa di Vale&Marte. Ore 10:30. Stamani.

Drrrrriiiinnn

Vale è appena entrata nella doccia e non ci pensa nemmeno ad uscire, gocciolante per rispondere al citofono.
Poi pensa "e se è il corriere che sto aspettando?"
Allora sbuffa, esce dalla doccia gocciolante cercando di lasciare meno pedate d'acqua possibile sul pavimento appena lavato da quella santa donna di Michela e risponde:




La cosa che mi lascia perplessa è che i commenti a questo video vanno da "bravo Max finalmente qualcuno che parla della forza della vita, del messaggio religioso che non va lasciato fuori dalla nostra porta" a "bravo Max che fai dell'ironia intelligente, prendendo in giro tutte le sette, i movimenti e i messaggi religiosi in senso lato" (che è come l'ho intesa io). Mah...

venerdì 12 aprile 2013

Sotto la pelle...

Uno dei motivi per cui ho ricominciato a scrivere, se non forse l'unico, è che sento di essere entrata in una nuova eccitante fase della mia vita. Quella della rinascita, della consapevolezza di me, del mio corpo, della voglia di sentirsi bella, morbida, sensuale come un tempo. 

Chi mi legge da un pò lo sa che, nonostante i miei trascorsi, non ho mai avuto una grande autostima. Sì carina, sexy ad impegnarsi ma poi... 
E non è che ora mi sia alzata una mattina convinta di essere diventata una bomba sexy, ma è come se il vento di primavera mi sia entrato sotto la pelle e mi abbia suggerito frasi come " datti una svegliata bella, non hai neanche trent'anni e ti vedi già così brutta?" o "guardati allo specchio, soppesati le tette e vedi un po' cosa fare perchè dai, diciamolo, non sei ancora da buttar via". E roba del genere...

Nei mesi passati, tra impegni, preoccupazioni, lutti, gravidanza, parto e allattamento, non c'è stato proprio il tempo di pensare a me, a noi. Mentre allattavo ero così stanca da passare davanti allo specchio e vedere solo un'ombra vacua riflessa. Mi sono rifiutata di osservarmi meglio fino a qualche giorno fa. Quando ho capito di avere di nuovo voglia. Di avere ancora delle voglie da donna, da femmina. 

Dopo la doccia mi sono studiata, ho preso consapevolezza dei cambiamenti che un evento come la gravidanza ha impreso sul mio corpo, ho capito che in fondo non sono stati così tanti e che la natura è stata generosa donandomi la pelle dell'elastimamma e delle tette ancora pienotte nonostante l'allattamento intensivo e mi sono detta "ok Vale, adesso torna ad essere la femmina che eri (più o meno)".

Sono a dieta (ma veramente), ho fatto capolino in palestra (sì propria quella palestra, la mia, quella piena zeppa di fauna assurda e di casi umani, quella sulle cui pareti ho appoggiato zilioni di volte la schiena mentre mio marito mi scopava. Cazzo mi sono sposata il tizio che mi scopava in piedi in palestra!! @_@), ho comprato un bel po' di roba carina e dopo averla provata ho zampettato per tutta casa sotto la sguardo allibito del babysitter che, per qualche istante, sono certa abbia avuto il pensiero di chiamare i servizi sociali.

A proposito... abbiamo un tato. Un babysitter maschio. Non c'è nulla di strano, lo so. Non è che i maschi siano inabili o impossibilitati a fare certi lavori però è una cosa fighissima dai. Me l'ha "regalato" Alina piena di entusiasmo, dice che è stato prezioso per i suoi figli. Anzi diciamo che me l'ha solo prestato perché di tanto in tanto me lo richiede indietro. Comunque è un ragazzo veramente in gamba. Buono, paziente, capace. Per il momento è veramente prezioso e mi ha pure dato dei consigli mentre allattavo. Cioè è un tesoro, no? 

E quindi mi sento piena di vita, di entusiasmo, di voglia di sentirmi bella io (non di sentirmi bella per Marte che pure la mattina presto dice che sono bella quando in realtà sono un cesso inguardabile). Va beh basta chiacchiere, cominciamo la giornata! 

mercoledì 10 aprile 2013

Qualcosa in più

Rileggendo velocemente alcuni vecchi post ho notato che da quando Splinder ci ha sfrattati e da quando ho riaperto il blog qui, non mi sono poi tanto dedicata a riportare la mia vita con la dovizia di dettagli di prima.
Oltre il fatto che l'anno scorso ho scritto pochissimo e saltato interi "pezzi" di vita. 

Non che ora mi possa permettere di riprende in mano il blog come facevo prima, ma cercherò magari di tappare alcuni buchi che reputo comunque importanti.

Allora: l'occhietto di Marte non è mai guarito del tutto. Il distacco della retina che era stato ipotizzato all'inizio è l'unica cosa di cui non ha mai sofferto in realtà. L'occhio ha subito un colpo talmente forte da essersi praticamente schiacciato al suo interno togliendogli la vista. Adesso ha recuperato qualche diottria ma posso dire che praticamente non vede da quell'occhio.

Dopo i mesi passati tra ospedali e controlli (lui per l'occhio e io per la gravidanza), lo stress per il lavoro, per la nuova casa, per la nuova vita ecc ecc avrei voluto uccidere quello che sul ring gli ha tirato un colpo talmente forte da avergli massacrato un occhio.
Ci sono stati dei momenti in cui veramente l'ho odiato. Anche perchè è praticamente ignaro del danno visto che Marte non gli ha mai detto niente di troppo preciso. Mio marito, oltre a ritenere inutile qualunque tipo di vendetta, considera il suo incidente come una normale conseguenza dello sport che ha praticato per tanto tempo. E quindi non è colpa di nessuno. 
In teoria non posso dargli torto, ma quando sono stata mai una persona equilibrata, riflessiva e pacata?

Lavoro di Marte. Alla fine, dopo non brevi riflessioni, ha preso in tutto e per tutto il posto del padre. Con oneri ed onori, ma soprattutto oneri. Stiamo bene, economicamente parlando, è ovvio, ma la mole di stress che deve sopportare quotidianamente è inimmaginabile e nonostante il suo carattere forte,  fin troppe volte lo vedo preoccupato e cupo. Di cambiare non se ne parla e lo capisco. Fino a quando ha potuto ha fatto quello che ha voluto (ma veramente veramente) ma adesso, al di là di avere moglie e figlia, sente la necessità di quella stabilità che ha sempre mal sopportato. In fondo gli piace avere un ufficio tutto suo, delle responsabilità, delle occasioni per far vedere quanto vale. E' come la boxe, solo che ad un livello metaforico e finalizzato a qualcosa di meglio, oserei dire.

Io. Diciamo che le mie attività sono principalmente due: mia figlia e un impegno part-time con un'agenzia che offre personale alle sale congressi (tra le altre cose). Il primo è ovviamente l'impegno maggiore e quello per cui, al momento, mi sento maggiormente predisposta. Il secondo, per quanto economicamente non necessario, è un modo per rimanere ancorata almeno un pò a quello che ho studiato e all'ambiente che in più occasioni mi è capitato di frequentare. Coordino. accolgo, accompagno, traduco, interpreto, aiuto senza più pompini indesiderati però. 

Volendo impegnarsi veramente avrei la possibilità di fare carriera e di viaggiare di tanto in tanto, ma non è una cosa che voglio fare adesso. Magari più in là quando mia figlia sarà più grande. 

La mia attività di organizzatrice di eventi è, in teoria, ancora in piedi, ma in pratica impossibile da seguire come vorrei al momento. Quando si ha un'attività propria o la si segue per bene o è meglio lasciar perdere. Con Jasper ci incontriamo spesso, sia a lavoro, che fuori. Qualche tempo fa, in preda ai fumi dell'alcol (due dry martini striminziti figuriamoci se è tipo da tracannare casse di birra) mi ha confessato che c'è stato un momento in cui aveva voglia di scoparsi mio marito. Ma va? Chi l'avrebbe mai detto. Mi ha detto che un paio di volte se l'è pure sognato la notte e la mattina ha fatto sesso con il suo compagno, immaginando che dietro ci fosse Marte. Ho cercato di nascondere l'assurda sensazione che mi è presa e che non saprei oggettivamente definire. Gelosia? Nooo. Rabbia? E perché? Imbarazzo? Forse un po'. 
Gli ho chiesto se magari da oggi in poi può evitare di entrare nei dettagli e lui ha detto ok. Anzi superato l hangover non mi ha parlato per giorni per la vergogna ma adesso è tutto ok. 

Dov'ero rimasta? Ah il mio lavoro. Roberto mi ha aiutato molto ad entrare nel giro buono. Buono in tutti i sensi. Non solo nel senso di giro che ti da dei buoni lavori ma di giro che ti da dei lavori in cui non sei tenuta a calarti le mutande. Non è poco uscire da un ambiente ed entrare in un altro. E proprio per evitare incontri poco piacevoli accetto per lo più congressi di aziende estere, in città e fuori, almeno sono sicura di non incontrare qualche eccellente membro della mia precedente clientela. Che palle...

Roberto. Sulla sua vita matrimoniale ci sarebbe da parlare per ore. Anzi si dovrebbe aprire un intero blog. Mi vuole, ancora, e non lo nasconde per niente. Non so se è diventato una specie di gioco o ci crede davvero. 
Contrariamente a quello che pensavo e a quello che lui stesso mi aveva portato a pensare, i suoi incontri occasionali extra matrimoniali sono davvero ridotti ai minimi termini. O almeno da quanto ne so. Me l'ero immaginato con un harem di amanti e invece ne ha solo una. A cui sto cordialmente sulle palle ben ricambiata. Ma che vuole? Chi se la caga? Vacca....

Casa nuova. Abbiamo venduto i nostri due appartamentini in città e aggiungendo qualcosa (più di qualcosa) abbiamo preso una villettina (-ina) in collina. Il clima è decisamente migliore, la vista stupenda e la vita meno trafficata. In bene ed in male. L'aria è un pò troppo pregna di odori in primavera però e quando gli odori raggiungono le narici giuste è difficile, difficilissimo non restarne quantomeno scossi. Cosa voglio dire? Tutto a suo tempo...

martedì 9 aprile 2013

Chi non muore...

Dio santo è un secolo che non metto più piede qui dentro. Di tanto in tanto mi è venuta voglia di dare una sbirciatina al diario "dei vecchi tempi" ma poi, molto coraggiosamente ho detto "nooo che ci entro a fare che poi mi viene voglia di rileggere tutto, commenti compresi, e non ho più tempo per farlo e poi mi sento in colpa"

E allora ho semplicemente ignorato il richiamo del blog e sono andata avanti per la mia strada lastricata d'oro e d'argento.
Nonostante temo mi siano rimasti un numero di lettori che va da 0 a -0, ho visto dalle statistiche del blog che mi si sono aperte una volta entrata (nessuno glielo ha chiesto ma Blogger ha deciso così. Ho notato parecchi stravolgimenti a dire il vero) che fino ad oggi le pagine del mio diario sono state fedelmente visitate. Come cio' sia possibile proprio non lo so ma questa fedeltà, vera o presunta (per quanto ne so potrebbero essere visite accidentali di gente che in realtà cercava il blog di qualche altra Valentina) mi fa comunque piacere.

Ma non perdiamoci in chiacchiere: io e Marte ci siamo sposati l'anno scorso con veloce cerimonia civile circondati da pochi intimi (ma pochi pochi davvero!). Tipo i VIP ma quelli seri, non quelli che dicono "ma no facciamo una cosa semplice" e poi noleggiano il castello di Biancaneve costringendoti a comprare un vestito da principessa pandizucchero per non sfigurare. 

Pooooi: abbiamo una bimba di 5 mesi abbondanti che si chiama M. (almeno lei cerchiamo di non sputtanarla, piccola cucciola della mamma).
Ebbene sì sono mamma, madre, genetrice, donatrice di vita. 

La adoro, la venero, la coccolo, la cullo, le canto quello che le piace di più e nei suoi grandi occhi azzurri vedo tutto il mondo e anche di più. Detto questo credo che non parlerò mai più di lei su un blog che si chiama "diario di una ex squillo" e che mi ricorda un capitolo chiuso e fin troppo "sporco".

Quindi direte: allora va tutto benissimo! Nessun problema, vita perfetta!

Non esattamente. La primavera fa brutti scherzi. Ma, se ci sarà ancora qualcuno ad ascoltarmi, le mie voglie di primavera le racconto la prossima volta.