martedì 15 giugno 2010

Moderne cortigiane

Stasera, su suggerimento di un caro amico amante del sesso orale, avevo pensato di scrivere una bella apologia del pompino, ma preferisco affrontare una riflessione che ritengo molto importante. Guarda che palle, penserete, stasera niente segozza sul diario di Valentina. Dobbiamo sorbirci le elucubrazioni di una squillo filosofa! Cercherò di non essere troppo pedante, ma ci tengo molto a fare una precisazione.
Oggi ricevo una mail da un mio lettore che mi chiede: ma tu sei veramente così? Può una prostituta mascherarsi da intellettuale o un’intellettuale da prostituta?
Capisco il suo sconcerto e non mi sento più di tanto turbata. Lo capisco intanto perché non è la prima volta che una persona, anche quelle che mi conoscono dal vivo, rimane sorpresa dai molteplici aspetti che compongono il mio essere, senza pensare che tutti noi siamo tante cose e non una sola. E lo capisco anche perché la nostra società machista e fondamentalmente ipocrita, ci porta a credere che una prostituta sia una sorta di animale analfabeta. Anche le prostitute che sono costrette a vendersi per strada non sono analfabete, meno che mai quelle che lavorano a casa, di loro scelta. Perché partire dal presupposto che un’intellettuale non possa farsi pagare per la propria compagnia o che una prostituta non possa essere laureata?
Non vi sembra un po’egoistico (e pure da tirchi), pensare che donne intellettualmente stimolanti debbano darla via gratis? Così, perché sono ninfomani, edonisticamente annoiate o una sorta di dandy al femminile?
Pensate alle cortigiane della Belle Epoque. Donne eleganti, raffinate, colte e… mantenute, quindi prostitute. Pensate alla Geisha giapponese che tutt’oggi, deve frequentare una scuola durissima prima di poter lavorare. Sono donne abili nelle arti e fini conversatrici e non sempre un incontro con un cliente si conclude con del sesso vero e proprio.
E allora perché da noi una puttana, donna sognata e desiderata da tanti, deve essere ignorante e superficiale? O forse il problema sta nel fatto che io faccia pagare per la mia compagnia nonostante il mio essere “intellettuale”? Dovrei “ammollarla” così aggratis? E perché? Almeno io rendo felici alcune persone, senza pretendere in cambio di presentare uno show di prima serata o peggio di diventare Ministro.

1 commento:

Alkmenes ha detto...

Non so se hai presente una puttana ottimista e di sinistra...

...A parte il vestito, i capelli, la pelliccia e lo stivale
aveva dei problemi anche seri, e non ragionava male.

Grande Dalla (e, stavolta, il cantante!)