sabato 19 giugno 2010


Fra un’ora sarò in autostrada, direzione mare! Non vedo l’ora! Stamani sul presto è venuto Andrea. Ero convinta che sarebbe venuto armato di lacci per incatenarmi al termosifone ed invece si è presentato con una rosa rossa. Fosse stato un altro sarebbe stato di una banalità unica, ma lui mi ha spiazzato. Non che non sia capace di gesti delicati, ma data la natura dei nostri ultimi incontri non me l’aspettavo. Insieme alla rosa c’era un biglietto con questo epigramma di Catullo (Andrea è un professore precario di latino e greco. Non mi chiedete come faccia a pagarmi così spesso con i quattro soldi che prende, perché non lo so. Fino a che so che non spaccia e che non rapina banche, non mi faccio troppe domande):

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non lo so, ma sento che ciò accade, e ne sono tormentato.

Mi ha abbracciato, mi ha salutato, e mi ha detto: “Torna presto”. Fine. Sono rimasta con un retrogusto amaro in bocca (poeticamente parlando… ovviamente!:p)

Prima di lasciarvi, in attesa di poter riprendere in mano il blog (spero lunedì), vorrei proporre una riflessione che il mio mestiere e, negli ultimi giorni, i vostri commenti, mi hanno stimolato. Il sesso è il motore del mondo. Sembra banale, ma è così. Si fanno più pazzie per sesso che per amore (se escludiamo l’amore di un genitore per i figli, ovvio). Il sesso è merce di scambio, è un regalo, è un mezzo per fare politica, per fare carriera, per rovinare una persona, per ricattarla, per sottometterla, per comprarla ecc ecc
La mia domanda è (non è retorica, me lo chiedo anch’io): nel nostro Paese, il sesso, avrebbe altrettanto potere e fascino se non fosse più un tabù e fosse completamente sdoganato?
Se niente ci scandalizzasse più, avrebbe lo stesso fascino?

Buon Weekend a tutti!

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