mercoledì 15 febbraio 2012

Fiducia


Ieri ho passato un pomeriggio del cazzo. Avrei passato anche una serata del cazzo se Marte non mi avesse preso letteralmente in braccio e coccolata come solo lui sa fare. Senza chiedere niente se non “come va?”. Fino a circa un anno fa, cioè fino a quando ero cretina, questo suo non chiedere, questo suo parlare poco di sé e di noi, mi dava quasi fastidio. A volte pensavo che non gliene fregasse niente. Adesso è una cosa che ho imparato a capire ed apprezzare.

Non so se capita solo a me, ma quando sono giù di morale sento freddo. Fa oggettivamente freddo in questi giorni, ma quando te lo senti scivolare nelle vene tipo morfina e cominci a cercare un divano ed una coperta che non ti da comunque sollievo, è evidente che c'è qualcosa.
Mi sentivo male per lui, per Roberto. Per il mio amico. 

Ha sempre cercato il mio calore, lo so, ma non lo ha mai fatto contro la mia volontà in passato. Mi si è materializzato accanto con quella signorilità che solo un uomo con un grande senso del dovere ha. Mi è stato accanto quando mi sentivo sola, senza chiedere niente. Mi ha aiutato a trovare lavoro quando non ce l'avevo, mi ha fatto sentire il suo sostegno sempre anche quando ero una deficiente confusa e senza obiettivi nella vita.

E non mi ha mai fatto una proposta concreta. E di questo lo ringrazio nel fondo del mio animo. Perché avrei accettato, in determinati momenti della mia vita. E avrei sofferto come un cane perché lui è fatto così e mi avrebbe tradita e lasciata sola come sta facendo con la moglie.

Ma la cosa che mi ha commosso di più ieri è stata quello che mi ha detto Marte, il compagno della mia vita. Mi ha ascoltato mentre gli spiegavo che non so cosa fare adesso che Roberto non sta bene, che non so cosa sia giusto fare più che per me per lui e per Marte. Mi ha chiesto come l'ho visto negli ultimi tempi (roberto intendeva), mi ha chiesto come mi è parso fisicamente e psicologicamente. Gli ho detto che mi è sembrato uno straccio, preoccupato per qualcosa, poco presente con la mente, ma che sinceramente ho sempre pensato si trattasse di un problema con la moglie. Mi ha detto che se lui fosse in me non sbatterebbe la porta in faccia ad una persona che non sta bene e che mi cerca. Gli ho fatto capire che potrebbe cercarmi solo per quel motivo anche se non si capisce perché proprio adesso, ma sinceramente quando ci si sente soli non è raro cercare le persone con cui sei stato bene in passato. 

Mi ha chiesto se mi fido di lui e gli ho detto di sì. Nonostante il legame poco definito che abbiamo sempre avuto, mi ha sempre rispettato profondamente. La cosa che mi spaventa non è il fatto che aiutandolo possa dover passare le giornate a rifiutare i suoi abbracci. La cosa che mi spaventa è non riuscire ad aiutarlo senza impazzire. Stare accanto ad una persona che sta male non è da tutti. L’affetto spesso non basta. Io non sono la sua vita, lui non ha scelto me e io non ho scelto lui. Ma lui non si è costruito una rete di affetti tale da sorreggerlo adesso che ne ha bisogno e non è colpa sua, è fatto così. E in questo preciso istante ha bisogno di me. 

E Marte mi ha detto di non fargli mancare il mio aiuto, che si fida di me. E so perché lo ha fatto. Perché pensa a sua madre. A quanto è debole e fuori dal mondo e a quanto sarebbe sola se non ci fosse il figlio a farle sentire che è ancora amata. La depressione, quella vera, mi spaventa terribilmente. Ma mi spaventa di più il rimorso di aver avuto l’occasione di aiutare un amico e non averlo fatto.

8 commenti:

ninim ha detto...

se è quello che senti di dover fare è sicuramente la cosa giusta. l'importante è che con Marte ci sia sempre la massima chiarezza e mi pare che stiate percorrendo la strada giusta.
è così bello sapere di poter sempre parlare liberamente con la persona che si ama, di qualsiasi argomento, anche i più difficili da affrontare e quelli che potrebbero far soffrire, ma lo si fa perchè è necessario farlo

un abbraccio
Fra

Aries1974 ha detto...

Come ti dicevo, occhio.
Hai fatto benissimo a parlarne con Marte ed è più che giusto tu faccia ciò che senti giusto... però tieni le antenne rizzate e se ti accorgi che ti sta trascinando dove non vuoi essere ribellati.

Un abbraccio

Manuel Griever ha detto...

Ciao Valentina...posso dirti una cosa?lascia perdere il fatto di aiutare,in qualunque modo,il tuo amico...fregatene!deve tirarsi fuori da solo dalla melma in qui si è infilato,le persone non sono fatte così,si sono create da sole con gli avvenimenti che si son cercati da soli,ricordati che solitudine e forza vanno a braccetto...digli questo.
più si farà aiutare e più chi lo aiuta finisce in un limbo.
non sono un genio,ne uno psicoterapeuta,sono solo una persona che da solo ha trovato il buono della vita e una persona da amare e di cui fidarsi,lasciare soli per proteggere e crescere...non si può aiutare chi tradisce,perchè si è già condannato da solo...adoro la tua storia con marte e ti giuro che ho paura che fai cassate e lo fai star male :) ahahahah!
scherzi a parte,lascia stare,goditi solo il lavoro e goditi marte,il resto lascialo dietro...

Lorenzo Stocchi ha detto...

Mhà.. sicuramente tutte sono belle parole, il fatto che debba fare ciò che ritiene giusto, che bisogna tirarsi fuori con le proprie forze.. belle parole. Il mio consiglio era quello di staccarsi emotivamente da qualcosa che apparteneva ad un passato del quale sei fuori e che potrebbe compromettere il tuo roseo presente\futuro; ovviamente IO posso essere distaccato, non ho persone vicine che hanno bisogno di aiuto e per soddisfare il mio desiderio di altruismo faccio le notti al 118 riuscendo a lasciare là dentro tutte le sofferenze che mi circondano. TU non puoi permetterti questo lusso e se davvero vuoi stargli vicino in questo momento, cerca di non farti distrarre da ciò che è importante (nell'ordine): Valentina, Marte e lavoro.
Prova poi a spiegare che tipo di rapporto sarebbe il vostro.. amicizia? Posso capire che ti abbia aiutato in passato, ma voi non siete mai stati amici nel senso stretto della parola.. lui pagava per averti! E sono sicuro che se tu gli offrissi di stargli vicino lo farebbe nuovamente.
Prova ad essere cinica per una volta.. :)

Valentina ha detto...

E' vero, pagava per avermi, ma ci sono state altre occasioni in cui ho chiesto aiuto io (vicinanza, supporto professionale, consolazione) e lui mi ha dato tutto senza chiedere niente in cambio. Non sono una sprovveduta come non lo è lui, ma sbattergli la porta in faccia e voltargli le spalle... non posso, non ce la faccio.

Riguardo la sincerità con Marte... il giorno in cui gli ho detto tutto di me è cominciata davvero la mia nuova vita. Non ci sono segreti. Sulle cose importanti non ci saranno mai.

Detto questo... grazie per la vostra vicinanza, grazie per i consigli che mi sapete dare, per il vostro affetto incondizionato. Vi sento qui, accanto a me.

E ora... palestra, sudore e relax. E niente pensieri per un paio d'ore almeno =)

Lorenzo Stocchi ha detto...

A parte tutto Vale.. ti stimo; con questo freddo in palestra.. :D

Manuel Griever ha detto...

Aiutare,aiutarsi,farsi aiutare,sono tutte belle parole,belle le persone che le scrivono...solo una domanda bisogna porsi al mattino,appena svegli.COSA VOGLIO?Già,in milioni di anni di storia,non un singolo uomo si è mai risposto,si è mai qualcuno fatto aiutare per trovare una risposta?Dico una cosa a chiunque(soprattutto a Vale)che mai leggerà questo commento...Nessuno,nessuno mai,vuole essere aiutato senza poi far seguire tutto,da una continua assistenza e dallo scambio di sentimenti reciproci...mai nessuno ti aiuterà quando tu sarai nella melma seriamente...parlo di depressione non di altro...solo tu,senza farmaci e aiuti esterni ne puoi uscire"ti lascio solo per aiutarti"mi hanno insegnato questo,e sono maestoso più che mai...e non sono più in depressione da 3 anni,e so che non ci ricado,perchè sono arrivato quasi ad ammazzarmi per uscirne...so la fatica che ho fatto e ringrazio chi mi ha detto queste parole...senza essere solo sarei fragile come i petali di una rosa lasciata a morire...adieu.

Valentina ha detto...

Erik i commenti li leggo sempre e la tua esperienza così intensa mi è sicuramente d'aiuto per capire meglio la situazione. Roberto è in cura da qualcuno, qualuno che non posso e non voglio sostituire. Ha una moglie, ha dei colleghi, degli amici. Ha chiesto il mio aiuto e io non mi sento di chiudere la porta in faccia ad una persona che, nonostante tutti i difetti (ma chi non li ha? Io per prima sono piena di difetti), stimo molto e a cui ho voluto...e voglio bene. Potrò fare poco e voglio fare il giusto. Devo capire cosa posso fare e cosa non posso fare. Ti ringrazio di cuore per le tue parole...

@Lorenzo: ci sono andata perché ho raggiunto Marte. Se no col cavolo (alla faccia del coraggio!). Ma ne è valsa la pena perché mi sono ammazzata dalle risate per una cosa...domani la racconto...